La nostra “nuova quotidianità” ci mette a dura prova. Questo periodo di quarantena che ci troviamo a vivere può portarci ad avvertire effetti psicologici negativi tra cui sintomi di stress post-traumatico, confusione e rabbia. Lo stress può derivare dal periodo di reclusione, al momento a tempo indeterminato, dalla paura di poter essere contagiati, dalla frustrazione e dalla noia, dalle informazioni spesso inadeguate e dalla mancanza di risorse. L’isolamento che stiamo vivendo è sicuramente un’esperienza spiacevole: siamo separati dai nostri cari, ma non solo, la nostra libertà è stata alquanto ridotta; emozioni forti come ansia, senso di smarrimento, incertezza possono attraversarci.
In questo tempo, però, possiamo imparare il modo migliore di adattarsi a questa situazione. Quello che consente questo adattamento è conosciuto come “resilienza”.
Il concetto di resilienza deriva dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In ambito psicologico definisce la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress di questo momento particolare della nostra vita, ma riuscire ad affrontarli efficacemente.
Non è una caratteristica che è presente o assente in noi; ma, presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque sia disposto al cambiamento quando risulta essere necessario come in questo momento.
A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono sicuramente l’ambiente in cui una persona cresce: un clima di fiducia, premuroso fornisce incoraggiamento e rassicurazione facilitando lo sviluppo di una visione positiva di se stessi, della capacità di porsi obiettivi e pianificare i vari passi per il loro raggiungimento, di adeguate capacità comunicative e di problem solving e di controllo delle proprie emozioni. Non tutti hanno la fortuna di vivere in un ambiente così amorevole, ma questo non significa non poter attuare comportamenti volti a migliorare la nostra condizione.
Ad esempio può essere efficace focalizzare l’attenzione sulle esperienze del passato cercando di individuare le risorse che rappresentano i punti di forza personali: ricordare quali eventi, come li abbiamo affrontati, se siamo riusciti a chiedere aiuto, cosa abbiamo imparato di noi stessi, cosa cambieremmo. Sono tutte riflessioni che possono aiutarci a sviluppare modi di essere resilienti che ci possono venire in aiuto in questo momento storico.
Monica Cerruti
Psicologo Psicoterapeuta Firenze