Nella nostra quotidianità viviamo esperienze stressanti, perdite, malattie, traumi che turbano il nostro equilibrio psichico; ci portano a sentire emozioni forti, ansia, senso di smarrimento, incertezza. Col tempo, però, alcune persone imparano il modo migliore di adattarsi a queste situazioni.Quello che consente questo adattamento alle situazioni negative è conosciuto come “resilienza“.
Resilienza deriva dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In ambito psicologico definisce la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress della vita, ma riuscire ad affrontarli efficacemente, dando nuovo slancio alla propria esistenza e perfino raggiungendo mete importanti.
Non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo, ma presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque sia disposto al cambiamento quando risulta essere necessario.
Inoltre è una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto all’esperienza, ai vissuti e, soprattutto, al modificarsi dei meccanismi mentali che la caratterizzano.
A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono sicuramente l’ambiente in cui una persona cresce: un clima di fiducia e premuroso fornisce incoraggiamento e rassicurazione facilitando lo sviluppo di una visione positiva di se stessi, della capacità di porsi obiettivi e pianificare i vari passi per il loro raggiungimento, di adeguate capacità comunicative, di problem solving e di controllo delle proprie emozioni.
Non tutti hanno la fortuna di vivere in un ambiente così amorevole, ma per affrontare la vita nella quotidianità è necessario provare ad accrescere il proprio livello di resilienza così da non sentirsi “spezzati” dagli eventi.
Può essere d’aiuto focalizzare l’attenzione sulle esperienze del passato cercando di individuare le risorse che rappresentano i punti di forza personali: ricordare quali eventi, come li abbiamo affrontati, se siamo riusciti a chiedere aiuto, cosa abbiamo imparato di noi stessi, cosa cambieremmo. Sono tutte riflessioni che possono aiutarci a sviluppare un modo di essere resiliente.
Non escludiamo di ricorrere anche ad un aiuto psicologico. Non bisogna soffrire di una grave patologia per rivolgersi ad uno psicologo, imparare ad affrontare le difficoltà della vita può essere un buon motivo, soprattutto in quei momenti in cui ci sentiamo più arresi e fragili. Trovare un luogo sicuro, un clima accogliente, non giudicante, nella relazione con un professionista, può aiutarci a comprendere le nostre reazioni agli eventi che ci accadono e a coltivare la nostra resilienza.
Monica Cerruti
psicologa psicoterapeuta